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10/03/2016

PUNTO NASCITE: IL 13 MARZO DOMENICA DI PROTESTA

BRONTE – (10 marzo 2016) – “Non c’è più tempo per aspettare ancora. Abbiamo atteso con pazienza i fatti, invece sono rimaste solo le parole. Questo territorio non è la periferia del mondo della Salute ed a quasi 20 giorni alla scadenza dal brevissimo termine imposto dal Ministero per potenziare il Punto nascita dell’Ospedale di Bronte, poco o nulla è stato fatto.
Temiamo che ci abbiamo preso in giro. Allora scendiamo in piazza e protestiamo contro tutti: Asp, Regione e Ministero. Se il Punto nascita dell’ospedale di Bronte non riaprirà nei tempi stabiliti, qualcuno dovrà assumersi tutta la responsabilità”.
Sono le parole dell’arrabbiato quanto determinato Graziano Calanna, sindaco di Bronte, che domenica 13 marzo prossimo, alle 11 del mattino, ha organizzato una manifestazione pubblica in piazza Spedalieri a Bronte, invitando la società civile ed il mondo politico.
“Avevamo immaginato - continua Grazino Calanna – che 3 mesi di tempo per dotare di personale e strumentazioni il Reparto fossero troppo pochi. Per questo a fine gennaio, in occasione delle prima manifestazione di protesta, tutti i sindaci del territorio abbiamo costituito in un osservativo permanente a difesa dell’ospedale. Oggi dobbiamo prendere atto che non c’è ne chiarezza, ne la sicurezza che il 15 marzo, come annunciato dall’Asp in un incontro ufficiale, il Punto nascita riaprirà i battenti. Anzi – continua - dalle indiscrezione che giungono sembrerebbe che tutto l’ospedale verrà depotenziato”.
Il sindaco, infatti, ci racconta di avere avuto notizia che sono pochissimi i medici realmente assunti per il Punto nascita di Bronte, mentre ci dice di voci di corridoio dicono che l’ospedale brontese rischia di perdere i primari dei reparti di Chirurgia, Ostetricia e Medicina, che dovrebbero essere diretti dai primari dell’ospedale di Biancavilla.
“Proprio così – ribadisce – anche il Laboratorio analisi  dovrebbe essere accorpato con Biancavilla. Spero tanto di sbagliarmi, altrimenti si tratterebbe realmente dell’anticamera della chiusura dell’ospedale di Bronte. Da una parte – continua il Sindaco – l’Asp chiede al territorio di avere fiducia nei servizi dell’ospedale affinché vengano aumentate le prestazioni, dall’altra ci portano via i primari. E’ un controsenso. E siccome non possiamo giocare con il diritto alla salute della gente, abbiamo deciso di protestare. La manifestazione di piazza di domenica sarà solo l’inizio. – spiega - Se non arrivano i medici con le attrezzature necessarie, ed il Reparto non riaprirà a pieno organico, compreso il primario, vuol dire che non si vogliono creare le condizioni affinché il numero dei parti l’anno aumenti”.
Ed a protestare non è solo il sindaco di Bronte. I primi cittadini di Randazzo, Maletto, Maniace, Cesarò, San Teodoro, Santa Domenica Vittoria, Floresta e Roccella Valdemone sono pronti a scendere in campo. Sono i sindaci dei Comuni che usufruiscono dell’ospedale di Bronte e che sono realmente molto lontani dall’area metropolitana.” L’osservatorio dei sindaci – conclude Graziano Calanna - Non capisce come mai alle falde del cono dell’Etna gli ospedali debbano essere solo nel versante sud, da Biacavilla ad Acireale. Qualcuno agli elettori del versante nord prima o poi dovrà spiegarlo”.

L’Addetto stampa
Gaetano Guidotto

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