Nunzio Saitta: “nelle zone di montagna gli ospedali vanno potenziati”

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La Regione, nella bozza del nuovo piano ospedaliero, propone un modello che si discosta dalle linee guida nazionali, le quali mirano a un'equa distribuzione dei servizi sanitari e al potenziamento delle strutture di emergenza-urgenza.

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18 Luglio 2025

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Lo sostiene il consigliere comunale di Bronte, Nunzio Saitta, che interviene con decisione nella battaglia che il territorio sta sostenendo a difesa dell’ospedale di Bronte: “E’ necessario – afferma - richiamare l’attenzione delle istituzioni regionali e nazionali sulla necessità di salvaguardare e valorizzare l’Ospedale di Bronte.

Sia le linee guida inserite nel Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne, sia la Strategia per la Montagna italiana, prevista dal ddl sulla Montagna, tracciano un quadro chiaro: i territori lontani dai grandi centri urbani devono poter contare su servizi sanitari di base stabili, accessibili e sicuri.

In particolare, - continua - il Psnai richiama la necessità di rafforzare i presidi ospedalieri di base nelle aree disagiate, soprattutto laddove, come a Bronte, il territorio è segnato da complessità orografiche, bassa densità abitativa e accessibilità ridotta”.

Per Saitta un’efficiente rete ospedaliera regionale non può fare a meno dell’ospedale di Bronte.

“Il presidio ospedaliero di Bronte – infatti aggiunge - è un riferimento insostituibile, ed è strategico non solo per i servizi di medicina generale e pronto soccorso, ma anche per garantire una risposta sanitaria tempestiva in caso di emergenze cardiologiche, ictus o traumi. Parlare oggi di un possibile ridimensionamento o taglio di posti letto significa ignorare le indicazioni del Psnai e del Dm 70/2015, che riconoscono il valore dei presìdi in zone disagiate.”

E le linee guida cui fa riferimento Saitta non lasciano dubbi, prevedendo che in territori con tempi di percorrenza superiori ai 60 ai 90 minuti dai grandi ospedali Hub o Spoke, debba essere garantito un Pronto soccorso attivo h24, un reparto di medicina generale (almeno 20 posti letto), una chirurgia elettiva leggera (day/week surgery), una diagnostica radiologica e laboratoristica integrata e protocolli per i trasporti sanitari secondari e con l’elisoccorso.

“Difendere l’Ospedale di Bronte – conclude il consigliere Saitta - non è una battaglia campanilistica, ma una questione di giustizia territoriale e diritto alla salute. Non accetteremo scelte centraliste che penalizzano le comunità interne già colpite da spopolamento, disoccupazione e carenza infrastrutturale. Le aree interne hanno bisogno di risposte, non di tagli”.

Il Giornalista pubblico
Gaetano Guidotto

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Ultimo aggiornamento: 18/07/2025, 10:11

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