img01_bronte_etnaimg05_pistacchio2

Comunicati Stampa


Tutti gli elementi

08/09/2017

BRONTE SI AVVIA A CHIEDERE LO STATO DI CALAMITA PER LA SICCITA’

BRONTE – (8 settembre 2017) – “Lucifero ed una estate senza piogge hanno devastato tutto. Il comparto agricolo e quello zootecnico nel nostro territorio sono in ginocchio. Questa volta lo Stato deve intervenire”.
Lo dice con preoccupazione il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, dopo aver firmato la proposta di delibera di Consiglio comunale che chiede alla Regione siciliana che venga dichiarato lo stato di calamità naturale.
“Non immaginate – ci dice – quanti allevatori ed agricoltori mi hanno segnalato i gravi danni che ci sono nelle loro aziende a causa delle prolungata siccità. Tutti sono concordi nel dire che l’intera annata agraria è compromessa con pesanti ripercussioni economiche. Agricoltori e allevatori sono particolarmente preoccupati e chiedono l’intervento dello Stato che questa volta non può mancare”.
Calanna ci mostra dei dati e poi continua: “Ci troviamo davanti ad una delle  situazioni più severe degli ultimi 10 anni. Le precipitazioni sono state di gran lunga inferiori alle medie stagionali, con temperature, invece, ben più alte. Già dai primi mesi primaverili il caldo, accompagnato dalla totale assenza di  piogge, ha prodotto gravi danni ad ogni tipo di coltura agricola, compromettendo anche il comparto zootecnico. Sicuramente – conclude – sussistono eccome gli estremi per il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Chi lavora nelle campagne ne ha di bisogno”.
“Si è trattato di una siccità eccezionale. – spiega Giuseppe Currenti, produttore a Bronte di pistacchio e olio – Non piove almeno da marzo ed in alcune zone da gennaio quando a nevicato. Il pistacchio ne risente particolarmente perché con la siccità i frutti cadono prematuramente e quelli che rimangono sulle piante si asciugano. Anche diverse piante appassiscono. Buona parte del frutto che resiste non riesce a maturare. La resa poi non ne parliamo: si abbatte del 60%.
Gli uliveti – continua - hanno sofferto forse anche di più. Gli alberi sembrano morti e le olive sono cadute o rimaste piccole. Credo proprio che quest’anno non ci sarà una buona produzione di olio”.
Ma cosa chiedono i produttori e gli allevatori? Chiedono che vengano attivati gli strumenti del Fondo di solidarietà nazionale che, oltre ai necessari aiuti, prevedono la sospensione dei mutui e il pagamento dei contributi assistenziali e previdenziali a carico delle imprese agricole danneggiate. Inoltre che vengano liquidate le provvidenze economiche del “biologico”, dell’indennità compensativa, la conferma delle giornate lavorative nella misura dell’anno precedente, l’applicazione del decreto “Caltabellotta” e la concessione a titolo gratuito agli allevatori del patrimonio demaniale non assegnato.
“L’economia agricola e zootecnica locale – conclude il sindaco Graziano Calanna -  contribuisce in maniera fattiva alla costituzione del paniere dei prodotti tipici della nostra Regione siciliana e quindi vanno tutelati”.

L’Addetto stampa
Gaetano Guidotto

Documenti :

Dettagli STATO_DI_CALAMITA_SICCITA_.pdf